Territorio e frazioni
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Mercoledì, 21 Febbraio 201820180221
Come arrivare
STRADA STATALE 45 GENOVA-PIACENZA
Fascia/Genova -------->Torriglia ------->Montebruno--->/^/--->Gorreto---->Ottone---->Bobbio---------->Piacenza
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Mercoledì, 21 Febbraio 201820180221
Frazione Beinaschi
La località Beinaschi (su certe cartine indicata come Bienaschi) è il centro abitato più "basso" del Comune, a soli 598 metri sul livello del mare.Panorama estivoSi sviluppa in una striscia di terreno racchiuso tra il fiume Trebbia ed i primi pendii che risalgono verso l'interno del nostro territorio, primi contrafforti del gruppo monte Antola.E' l'unica zona definita "area industriale" del Comune anche se è sacrificata dalla strada statale n. 45 Genova/Piacenza che la taglia in senso longitudinale.La strada corre parallela al fiume Trebbia che, dalle sorgenti del monte Prelà (Torriglia) sino allo sbocco nel fiume Po, nei secoli ha inciso profondamente tutta la Val Trebbia.Mobilifico Poggi Arredamenti L'unica attività commerciale nei Beinaschi è l'insediamento del mobilificio "Poggi Arredamenti s.a.s", ben conosciuto in vallata e nella stessa Genova.
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Mercoledì, 21 Febbraio 201820180221
Frazione Carpeneto
Carpeneto è la frazione di mezzo, essendo praticamente a metà strada tra Cassingheno e Fascia capoluogo.Per questo motivo la Sede del Comune è sempre stata a Carpeneto (salvo un breve periodo quando fu "capricciosamente trasferita" a Fascia nel 1829).In considerazione di questa equidistanza tra le altre due frazioni e grazie al contributo del Provveditorato agli Studi di Genova, nel 1958 viene autorizzata la costruzione di una scuola comunale a Carpeneto, di cui una parte sarà adibita a Municipio.Vecchio panorama anni 1915-1920 Panorama sotto la neve Il nome Carpeneto, secondo le accezioni più diffuse, pare che derivi dal Carpine, specie di albero un tempo molto più diffuso.Sin dagli inizi i principali eventi sono legati alla storia della Chiesa, annotata sui libri dai relativi preti.La comunità di Carpeneto risale ad epoca molto remota e le prime datazioni storiche disponibili sono del 1200 anche se non si esclude una più antica esistenza.La sua storia è ovviamente legata e simile a quella delle altre frazioni anche se, a differenza di molti altri paesi, di Carpeneto se ne ha già notizia intorno al 1300, quale piccolo nucleo di case raccolte attorno ad una chiesetta, con una sola navata, dotata di campanile e circondata da un piccolo cimitero.La villa di Carpeneto fece parte della donazione effettuata da Azzone e Federico Malaspina, figli di Corradino detto "Spadalunga", marchese di Catribiasca e Val Trebbia, in favore di Galeazzo II Visconti (Pavia 18 ottobre 1361) passando poi sotto nuovi padroni sino ai Fieschi ed ai Doria.Nel 1500 la Chiesa di Carpeneto faceva già parte della "Pieve di Rovegno" quando, nel 1596, passò sotto la Parrocchia di Rondanina sino al 30 marzo 1647, anno in cui fu staccata ed eratta a Parrocchia autonoma con l'annessione della chiesa di Cassingheno quale succursale, smembrata a sua volta da quella di Rovegno.Ma quanti erano gli abitanti di allora?Le prime stime si trovano nei registri parrocchiali di Rondanina: nel 1631 Carpeneto conta 99 abitanti e 15 famiglie (Orocho 2, Barile 2, Bruno 11) mentre il primo libro della Parrocchia di Carpeneto (1821) riporta 22 famiglie per 160 abitanti.Il maggior numero di popolazione viene raggiunto nel 1875 con 43 famiglie e 246 abitanti di cui 38 emigrati in NordAmerica e 1 a Buenos Ayres, 7 ragazze a servizio presso famiglie di Genova e 6 ragazzi a servizio militare.F.lli Gio' e Fiorindo OROCCHI con Gabriella verso Carpeneto fine anni '30 Le case, tutte contadine, avevano i muri perimetrali in muratura con pareti interne e pavimenti in tavole di legno.Le strade di collegamento erano tutte mulattiere, con largo uso di equini per gli spostamenti e solo nel 1870 prende forma l'idea di una nuova strada Carpeneto, Cassingheno, primo ponte sul Trebbia perchè sarà più comoda rispetto all'attuale che scende a "u pontettu" (ponte in legno dismesso sul torrente Cassingheno a causa della costruzione della nuova strada nazionale).Sul finire del 1800 viene deliberato dal Consiglio di adeguare a norma di legge i tre Cimiteri dotandoli di nuove camere mortuarie, evitando così di usare ancora locali adiacenti ai cimiteri stessi".Nel 1946 viene attivato l'impianto di illuminazione pubblica del paese a seguito dell'accordo firmato nel '39 con la Società Elettrica Piacentina per una linea dalla statale a Fascia capoluogo via Cassingheno e Carpeneto-Rondanina.Nel '50 viene approvata la carrozzabile sino a Carpeneto con contributo statale e viene richiesto alla TETI il collegamento telefonico, attivato l'anno successivo.Nel 1958, grazie al contributo del Provveditorato agli Studi di Genova, viene autorizzata la costruzione della Scuola Comunale in Carpeneto, parte della quale sarà adibita a Municipio.Nel 1963 viene deciso l'ampliamento del locale Cimitero con 30 nuovi loculi, appaltati nel 1967.Nuova area attorno a San Rocco Sono gli anni in cui vengono investiti nuovi contributi sulla strada Carpeneto-Fascia, grazie all'interessamento del Ministro P.E. Taviani al quale, nel 1966, viene conferita la Cittadinanza Onoraria del Comune di Fascia da parte del Sindaco Orocchi.Nel 1975 viene terminato il campo sportivo e nell'82 Carpeneto viene collegata al nuovo acquedotto comunale in costruzione, utilizzando in emergenza idrica un raccordo provvisorio di 600 mt. di tubo semirigido P/E32 acquistato dal locale "Comitato Pro Carpeneto".Gli ultimi accenni a fatti rilevanti sono la costruzione dell'impianto di gasificazione centralizzato che dal 1997 serve tutto il paese e, nel 1998, la sistemazione dell'area attorno alla Cappelletta di San Rocco; da sempre ritrovo per tutto il Comune in occasione dell'omonima festa il 16 agosto di ogni anno.
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Mercoledì, 21 Febbraio 201820180221
Frazione Cassingheno
Cassingheno è la frazione più grande e la prima che si incontra, salendo lungo la SP.16, dai Beinaschi sulla SS.45, verso l'interno del territorio comunale.
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Mercoledì, 21 Febbraio 201820180221
Frazione Fascia
Località: FASCIA
Fascia , con i suoi 1.118 metri sul livello del mare, è il comune più alto della Liguria e rinnovata nel suo aspetto, con la Chiesa che ne è il simbolo e unico monumeto rimarchevole, offre ai suoi visitatori, nelle varie stagioni, il verde dei suoi prati e dei suoi boschi, il bianco dei narcisi, il giallo dell'arnica, i diversi colori dell'autunno delle sue faggete, insieme alla genuinità della sua cucina ed alla cordialità della sua gente... veniteci a trovare.
IL PAESE
Il primo documento conosciuto, che attesta l'esistenza di Fascia, risale al 12 febbraio 1235.Si tratta del testamento di Beldì moglie di Beltramo di Torriglia che lascia alla Chiesa "Sancte Marie de Faxa drapum unum ad ponendum ante altare" e a "Johanni de Faxa dimitto solidos quinque" (5 soldi).
La circostanza fa ritenere che l'origine del paese sia molto più antica. Lo confermano il fatto che nei pressi dell'abitato, e in alcune località del suo territorio poste sulle antiche vie del sale, siano stati ritrovati reperti che potrebbero risalire al primo o secondo secolo dopo Cristo. Sul valico di Casa del Romano, in un sito chiamato "convento", furono trovati i ruderi di una cappella oggetto di una leggenda che parla di un insediamento monastico di assistenza ai viandanti sulla strada Genova-Torriglia-Varzi-Pavia.Lo stesso santo patrono del paese, ancora oggi venerato, è San Guglielmo d'Aquitania, vissuto attorno al 1100. Fascia fece parte, sino alla caduta della feudalità, dei Feudi Imperiali. Soggetta, probabilmente,in origine ai Malaspina, nel 1468 i rappresentanti di Fascia (Gullielmus da Faxa e Leonardus de Faxa) firmano sulla piazza di Torriglia fedeltà alla duchessa Bianca Maria, vedova di Francesco Sforza, e al duca Galeazzo Visconti.Nel 1493 i Fieschi acquistano i redditi di Fascia. Nel 1547 Fascia passa alla famiglia dei Doria e fa parte del Feudo di Torriglia che, con l'avvento di Napoleone, entrano prima a far parte della Repubblica Ligure e poi dell'Impero Francese.Nel 1797 viene istituito il Comune di Fascia, che comprende le frazioni di Carpeneto e Cassingheno, e il primo Maire è Giacomo Martini; nel 1812 Dominique Varni entra a far parte della Garde National.
Panorama oggi
Fascia viene poi aggregata, con tutta la Liguria, al Regno di Sardegna e fa parte, sino al 7 febbraio 1819 del Mandamento di Torriglia, Intendenza e Provincia di Genova, per passare poi al Mandamento di Ottone, Provincia di Bobbio, Divisione di Genova.Con l'avvento del Regno d'Italia Fascia passa, con il territorio della soppressa Provincia di Bobbio, alla Provincia di Pavia dalla quale, nel 1923, verrà nuovamente staccata per ripassare alla Provincia di Genova.
Nel frattempo, nel mese di luglio del 1835, il paese viene colpito da una epidemia di colera che fa 24 vittime in circa 25 giorni. Gli scampati fanno voto di erigere una cappella in località Casa del Romano, intitolata a S. Rocco, più volte restaurata ove, ancora oggi, la seconda domenica di luglio, la popolazione vi si reca in pellegrinaggio.Nel 1938 gli abitanti di Fascia sono 220, destinati ad aumentare a circa 300 nel 1860.Scoppia il fenomeno dell'emigrazione; fenomeno da sempre presente se si pensa che già nel 1400 a Genova Marassi si sono trovate tracce dell'esistenza dei Varni (il cognome più comune del paese), inizialmente verso l'Argentina e quindi negli Stati Uniti, quasi escusivamente in California.Già nel 1877 Stefano Varni, di anni trenta, è cittadino americano, come risulta dai registri della municipalità di San Francisco.Il Comune pensa di collegare il paese con una strada carrozzabile ma, con l' avvento del fascismo e l'arrivo di un Podestà da Torriglia, non se ne parla più sino a 1964 quando, il 30 novembre, la strada giunge a Fascia.Molti sono i giovani fasciotti che partecipano alla prima guerra mondiale e due di loro non torneranno più.Nel 1929, grazie al lavoro degli abitanti del paese e quello economico degli emigrati in America e a Genova, si realizza un nuovo acquedotto e dopo alcuni referendum indetti dal Parroco Don Pietro Bava, Fascia è il primo paese che decide di "mettersi l'acqua in casa".Il 17 marzo 1934 un Caproni dell'Aeronautica Militare cade in prossimità del paese e muoiono i tre componenti l'equipaggio.Inizia la seconda guerra mondiale e partono sia i giovani che i meno giovani; tre di loro cadranno sul campo, in Russia e in Grecia.Il 27 novembre 1942 la luce elettrica arriva a Fascia.L'8 settembre 1943 si festeggia la fine della guerra ma è, invece, l'inizio del periodo che coinvolgerà direttamente il paese nelle operazioni belliche. Inizia la resistenza e Fascia diventa capitale del movimento partigiano e al centro della storia pagando anche con il sangue di uno dei suoi figli ucciso dai tedeschi; il suo prezzo al riscatto d' Italia.La partecipazione della popolazione è convinta e totale.Nel 1953 arriva anche il telefono; iniziano i lavori per la summezionata strada carrozzabile e si rinnova l'acquedotto.Dal 1970 al '72 è Sindaco di Fascia il MInistro Paolo Emilio Taviani.Nel 1971 la strada carrozzabile prosegue sino ai confini comunali per collegarsi con Carrega Ligure (AL) e successivamente con Propata.Nel 1973 si costruisce il nuovo acquedotto comunale, destinato a servire tutte le frazioni; nel 1980 la rete fognaria con il depuratore, i loculi del cimitero, il piccolo spazio sportivo.Nel 2006 si da inizio alla costruzione dell'Osservatorio Astronomico presso la Casa del Romano a m. 1.413 slm.
LA CHIESA
Al centro del paese si erge la Chiesa dedicara alla Santissima Annunziata, eretta a parrocchia autonoma nel 1647, staccata da Rondanina, restaurata ed ampliata più volte, trovando la sua attuale, definitiva sistemazione tra la fine del 1800 e i primi del '900, anche se il campanile è del 1732.L' Annunciazione viene festeggiata la seconda domenica di maggio mentre il Santo Patrono, S. Guglielmo d'Aquitania, la seconda domenica d'agosto.Presso la cappella della Casa del Romano si festeggia S. Rocco la seconda domenica di luglio.A fine estate si celebra la "festa du trun", ora Festa del Ringraziamento, che ricorda lo scampato pericolo per la caduta si un fulmine, senza danni, sulla piazza ove era riunita la popolazione.
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Mercoledì, 21 Febbraio 201820180221
Frazione Casa Del Romano
Località: CASA DEL ROMANO
Casa del Romano è il centro abitato più alto di tutto il Comune a 1.406 metri sul livello del mare, alla confluenza di tre Provincie: Genova, Alessandria e Piacenza.
Da sempre è noto quale migliore punto di partenza per la gita al Monte ANTOLA (m. 1.597), il monte più amato dai genovesi, che si raggiunge comodamente in meno di un paio d'ore.
Fioritura in maggio
Il percorso è molto panoramico sviluppandosi quasi completamente in cresta allo spartiacque che domina la Val Borbera e la Val Brugneto.Il nome della vecchia locanda "Casa del Romano", oggi noto albergo ristorante, nasce da una leggenda.Si narra che un certo Stevanin era emigrato per lavoro giù nella bassa Romagna, verso Roma, ed in paese iniziarono a chiamarlo "il romano".Giù conobbe una bella ragazza e si innamorò tanto da prometterle che se lo avesse sposato, l'avrebbe portata a Sottoripa in Liguria. Lei si informò e venne a sapere che Sottoripa era un noto quartiere centrale della bella Genova e quindi accettò.Entrambi felici e contenti partirono e cammina, cammina giunsero un bel giorno in un villaggio solitario dei nostri monti e, mentre lei si dissetava ad una fonte, Stevanin la rinquorò dicendole "Bevi pure con calma che siamo arrivati!"
Albergo ristorante Casa del Romano
"Allora mi hai ingannato" sbottò lei alchè Stevanin rispose"No mia cara, questa è Sottoripa di Fontanigorda".Col passare dei giorni la bella maremmana era sempre più triste finchè un giorno disse "Stevanin mi hai ingannato ma piuttosto che stare qui voglio andare a vivere lassù" indicando la cima di uno dei tanti monti all'orizzonte.E Stevanin l'accontentò e sul monte costruì una casa e poi un'osteria che ancora oggi si chiama appunto "la Casa del Romano".
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